Il Cinema Erotico
La storia di un mezzo espressivo rivoluzionario come il cinematografo è legato indissolubilmente all'evoluzione delle modalità rappresentative dell'eros nel Novecento, anzi, forzando un po' la mano, potremmo azzardarci a definire l'intera storia del cinema come una storia erotica, poiché il mutamento del linguaggio filmico è strettamente connesso alla rappresentazione del corpo sullo schermo, e i suoi limiti.
Scorrendo un po' di date vediamo che già dal 1896, un anno dopo la nascita del cinema, assistiamo alla prima sequenza di un bacio e alla prima scena di spogliarello; Annette Kellerman in Daughter of the Gods del 1915 è la prima star a mostrarsi nuda, e contemporaneamente nel 1919 abbiamo le prime pellicole a tematica omosessuale e lesbica, rispettivamente Diverso dagli altri e Ragazze in uniforme.
Gli anni del muto furono anche quelli del divismo nella sua forma più pura, in cui vengono fissati quei caratteri simbolici che rimarranno tali per molti decenni, dove la star del cinema diventa veicolo del desiderio sessuale del pubblico, oggetto di venerazione e fanatismo: e il mito cinematografico per eccellenza fu l'italiano Rodolfo Valentino, dotato di un fascino magnetico ed ambiguo che ne faceva un latin lover e un tombeur de femme quanto mai moderno per l'epoca, il cui mito raggiunse livelli ineguagliati, tanto da ricevere in pochi mesi 10.000 domande di matrimonio dopo il successo de Lo sceicco, e gli uomini, pur di avere i capelli neri e lucidi come i suoi, consumavano ettolitri di brillantina.
Con la nascita del sonoro il cinema conosce la prima importante mutazione, ma prima della sua definitiva scomparsa, l'era del muto regala ancora capolavori dalle forti valenze erotiche, come Lulù - Il vaso di Pandora di Georg Wilhelm Pabst e L'Atalante di Jean Vigo, quest'ultimo contenente una sequenza in cui i due innamorati, lontani, pensano al partner ognuno sul proprio letto, e la mano scivola inequivocabilmente sul basso ventre ad alludere alla masturbazione. Tuttavia la censura non può tollerare oltre "lo scempio della morale" attuato dal cinematografo, e l'uscita di Estasi, un film cecoslovacco del 1933, viene bloccata alla dogana statunitense a causa di una scena di nudo in acqua di Hedy Lamarr e il primo piano del suo viso durante un orgasmo: è l'inizio del Codice Hays, famigerato strumento di censura che fissa una serie di regole severe - come il divieto di filmare due persone in un letto, di mostrare baci troppo "audaci", e naturalmente il nudo - che non impediranno comunque al cinema di continuare la propria erotica evoluzione.
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